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LA FORMAZIONE


Il Progetto Formativo, pensato e realizzato dal Direttore Scientifico della Scuola dr. Antonio Maiolino, concilia costantemente il sapere della teoria psicoanalitica e la pratica clinica.

La formazione in Psicoterapia a orientamento Psicoanalitico della Scuola Esculapio prevede un'attenzione particolare alla clinica e all'analisi permanente delle condizioni sociali e istituzionali in cui essa si svolge, con uno sguardo di riflessione e di ricerca sulle nuove forme del disagio psichico.

Ciò viene effettuato attraverso un assiduo lavoro di gruppo, in cui la collaborazione e il confronto costante tra colleghi e supervisori permettono all'allievo di ampliare la propria esperienza formativa sul campo e di avere rimandi ad hoc, pratici e teorici, sulla propria esperienza clinica.

L'essenza del Progetto Formativo della Scuola è, infatti, nel desiderio per il sapere e per la clinica, che si rinnova, emergendo nella sua diversità, diventando creativo ed inventivo, passando dal soggetto a cui appartiene all'Altro a cui, di riflesso, è appartenuto.

Il lavoro teorico e clinico è, dunque, un lavoro di costruzione, diagnosi e orientamento alla cura, caso per caso, finalizzato a sviluppare una capacità di lettura clinica sempre aperta a nuove formulazioni, integrata ed interrogata dalla relazione con i colleghi, in un contesto di discussione - e messa in discussione - aperta e non direttiva.

Attraverso questo confronto costante sulla teoria e sulla clinica, l'allievo non solo ha la possibilità di crescere nella professione ma acquisisce conoscenze delle dinamiche di gruppo e istituzionali in quanto le esperisce in prima persona.

Tutta l'esperienza pratica, effettuata in corso di specializzazione, è assicurata da un attento lavoro di supervisione con diversi metodi e strumenti individuali e di gruppo. È a partire dalla clinica che si muoverà così il desiderio e la necessità della teoria, che non sarà allora un semplice compito ma si concretizzerà in un sapere duraturo, appreso e digerito.

Se l'allievo, nel suo percorso formativo, affiancherà al suo desiderio per la clinica le conoscenze teoriche e il desiderio degli altri, costruirà il proprio sapere e plasmerà la propria esperienza in un saperci fare nella pratica terapeutica ma anche nel lavoro di équipe.

Il Progetto della Scuola è, dunque, il progetto attivo di tutti gli allievi che vi partecipano, in quanto al lavoro con il disagio psichico dell'altro corrisponde sempre un lavoro su se stessi, di analisi personale.

La formazione offerta da Esculapio vuole rendere l'allievo capace di fare fronte a qualsiasi domanda relativa al disagio psichico, dall'accoglienza al trattamento, sia nella futura professione privata, sia nel lavoro istituzionale.

Per questo, Esculapio promuove una formazione teorico-clinica a orientamento psicoanalitico nelle seguenti aree:


PSICOTERAPIA INDIVIDUALE

La Psicoterapia Individuale ad orientamento psicoanalitico si rifà ai concetti della Psicoanalisi secondo le teorie di Sigmund Freud e alla loro successiva ripresa ad opera di Jacques Lacan.

Il valore della teoria psicoanalitica va messo continuamente alla prova della clinica, non solo per verificarlo, ma soprattutto per adeguarlo alle mutate situazioni del disagio psichico.

La clinica psicoanalitica si fonda su una valenza etica che si occupa della singolarità del Soggetto, caso per caso, preso nella realtà e nella molteplicità dei suoi legami sociali.


PSICOTERAPIA ISTITUZIONALE

Con Psicoterapia Istituzionale non ci riferiamo tout court alla psicoterapia nei contesti istituzionali ma all'accezione data da Paul-Claude Racamier, cioè quella di un intervento psicoterapeutico complesso che include, nel rapporto tra terapeuta e paziente, la rete di relazioni tra tutte le componenti di una istituzione di cura, cioè tutte le persone che hanno rapporti con il malato. Esse svolgono una funzione di elaborazione e restituzione di senso. Si tratta, dunque, di una presa in carico istituzionale del paziente grave, una clinica nuova senza divano, che non sostituisce la psicoterapia individuale, essendo diverse e entrambe necessarie.

È quello che realizza Jean Oury a La Clinique de La Borde, dove in un ambiente di libera circolazione i gravi malati mentali si inseriscono con la loro singolarità nel collettivo, composto inoltre da varie figure professionali che nel contatto continuo e diretto con i pazienti non rischiano di segregarsi ma condividono spazi, vigilano, intervengono, sono parte dell'azione terapeutica e luogo di transfert multipli.


PSICOTERAPIA DI GRUPPO

L'utilizzo del gruppo nella psicologia ha trovato una varietà infinita di tecniche e declinazioni ad opera di tutti gli orientamenti. Il gruppo è, infatti, uno strumento versatile e plastico che trova facile applicazione soprattutto nei contesti istituzionali.

Esculapio promuove la Psicoterapia di Gruppo a orientamento psicoanalitico secondo i modelli teorici e metodologici di Bion e dei coniugi Lemoine.

L'analisi di gruppo proposta da W. R. Bion considera il gruppo come stato mentale e analizza le tensioni e i fenomeni attivi a livello del gruppo stesso, distinguendo le modalità di gruppo in assunto di base dal gruppo di lavoro.

A differenza della precedente che è una terapia di gruppo, Gennie e Paul Lemoine  rielaborano in chiave psicoanalitica lo Psicodramma Moreniano dando vita a un nuovo dispositivo di psicoterapia in gruppo: lo Psicodramma Freudiano.

Attraverso il gioco di rappresentazione, la presenza reale degli altri e la messa in azione del corpo muovono identificazioni e transfert, rivelano gli effetti dell'inconscio e colgono frammenti di verità soggettiva, mostrando al soggetto il suo stesso desiderio.

Lo Psicodramma Freudiano, oltre che dispositivo di cura, è inoltre stato elaborato in modo originale come strumento di lavoro in équipe, mezzo di formazione alla pratica di gruppo e di supervisione.


PSICOANALISI INFANTILE

Per il lavoro di psicoterapia con i bambini e gli adolescenti, la Scuola ha come riferimenti teorici quelli di Donald Winnicott e Françoise Dolto.

Entrambi pediatri, sviluppano modelli teorico e metodologici assai differenti di lavoro con bambini. Donald Winnicott presenta concetti teorici innovativi, quali l'oggetto transizionale, l'importanza del gioco, ma soprattutto ci interessa per il suo modo spontaneo e creativo di adattare la tecnica psicoanalitica ai bisogni di ciascun caso particolare (squiggle, sedute su richiesta...).

Françoise Dolto, invece, introduce in maniera rivoluzionaria nell'ambito della psicoanalisi infantile l'importanza dell'accoglienza e del lavoro con i genitori, spesso tenuti alla porta dal modello anglosassone. Il discorso dell'adulto, madre e padre, deve essere ascoltato dallo psicoanalista che con la sua presenza e la sua parola riconosce nel significante famiglia l'esistenza simbolica di più soggetti del desiderio (madre, padre, figlio) portatori di un progetto di vita.

Il bambino, in quanto essere di linguaggio, ha bisogno che l'altro lo riconosca come soggetto del desiderio e, rispondendo al suo appello di umanizzazione, lo inizi alla libertà di esprimersi.